sabato 5 marzo 2016

Le poesie di Rosaria Fiore


Edward Hopper - The long leg (1935)






























Per fortuna torna sempre l’autunno


Era l'estate di piombo e ceralacca
delle parole morte a pancia all'aria
c'erano teste di cavallo a svegliarmi
c'erano vipere secche in formalina
una sottoveste ancora da scartare

c'erano,
in ordine sparso
cordoni di lenzuola sottotraccia
un elenco di elenchi di cose da scordare
fogli sul muro con il nastro adesivo
e sopra, la tua faccia, la tua faccia sul muro
dei segni rossi delle macchie di sole
e mangiavo in silenzio davanti alle tue parole.

Quando smisi di essere una lucertola
era settembre, e il cielo sorrideva.


* * * 


"Ancora" 


Oggi mi porto a letto
un peccato di rifiuto

lo sconosciuto era dolce, per strada,
quando con voce di verità mi ha detto
"siete ancora bella"

oggi mi porto a letto
un dolore di rimpianto

è sempre un attimo più tardi
che ricordiamo di non aver detto grazie

non c'era tempo per tornare indietro
a toccargli le mani
a dirgli mi hai colpita
là dove fa più male,
con quella tua parola.

Quella parola in più


* * * 


Segni di croce furtivi


La mattina
è crema che cola
la sveglia
tortura il silenzio.

Hai la faccia perplessa e indignata
di chi è vittima di un malinteso

ma quando pensi
che io non ti guardi
colgo piccoli
segni di croce furtivi.

Mamma, in questo deserto di creta
il tuo respiro è misura del tempo.


* * * 


Ottobre, poi ottobre, poi un altro ottobre ancora


Quando tu c'eri, ti lasciavo partire.
Com'era dolce la solitudine, allora!
Mi piacevano le vacanze da soli.

Ogni sera mi separavo, libera, dal giorno in frantumi
viaggiando in discesa verso la notte.

Eri tu nello sfondo la colonna sonora di ogni nascondimento,
quando a rimbalzo tagliavo a pezzi le ore,
sciolta dai tuoi silenzi.

Talvolta un dio si concedeva a me per un istante
e sorridevo, di quel sorriso di donna
quando la sua bellezza ha la forma di una goccia che cade.

A ogni ritorno
era il canto della carne
il segno della mia abdicazione.

Ero io, allora, a fuggire
la grandine dei baci,
i discorsi che avevano il sapore del tabacco,
il lattice dei tuoi occhi ammalianti d'amore.

Inseguiti dalla nostra stessa magia
camminavamo contro i muri
per conservare in tasca qualcosa di noi.

Com'era cara la solitudine, allora.


* * * 


Samsara


C'è una girandola alla finestra
e un gallo di ferro sul tetto.
Mi raccontano il vento che cambia
la saggezza e l'abbandono.

La lancia si è spezzata nel mulino,
dondola impazzita sotto un altro cielo.

Cerco segni nel mondo
chiedo ad ogni sibilla che incontro,
ognuna risponde a metà:
andrai, tornerai, troverai, svanirai.

La pelle si fende in esili trame
attendo trasmutazioni
invidiando le onde


* * * 


No Prozac for me


Era il giorno del non compleanno
era il giorno dei capelli di sale
delle meduse blu da collezione
delle carezze da farci una collana.

L'uomo aquilone impigliato nel sambuco
si dondolava a un vento trasognato
aveva in faccia una smorfia di passione
- io, l'allegria dei pazzi miracolati -

e camminavo facile come un tapis roulant
mi trasportava a vela qualcosa nella testa
dicevano (delle ghirlande): appassiranno,
rispondevo: oggi è festa, dopo ci penserò.


* * * 


L’ultima ora di Virginia Woolf


Instabile ossessivo luccichio d’azzurro
non sarei mai dovuta ritornare qui
dove ogni ondata abbatte la mia mente
e capovolge tutto un’altra volta
riva presente cielo movimento
né più né mai speranza casa terraferma
solo una devastante nostalgia nel ventre
di arrendermi supina all’orizzonte. 


Con questa lirica, L’ultima ora di Virginia Woolf , Rosaria Fiore è stata proclamata Poeta del Mese di Ottobre su OublietteMagazine.
in http://oubliettemagazine.com/2011/11/09/rosaria-fiore-vincitrice-della-sezione-a-de-anche-tu-su-oubliette-mese-di-ottobre-2011/


* * * 

Giovanni Boldini - La divina blu (1905) 




Il quadro di Hopper è tratto da:  
https://pitturiamo.wordpress.com/2013/11/15/edward-hopper-lartista-del-silenzio/ 

Il quadro di Boldini è tratto da: 
http://www.artribune.com/2015/03/giovanni-boldini-non-solo-fashion/ 

.



2 commenti:

  1. Proporzionali alle aspettative della vera poesia,le parole di Rosaria
    Fiore,accompagnano il lettore in un tragitto emotivo che cerca segni nel mondo,come l'autrice afferma di se stessa, nell'autentica pienezza delle azioni.Il verso è comprensibilmente maturo,attento,riscattato intimamente da una consapevolezza fragile ma tenace "che si porta" ovunque senza vanto, un rimpianto dignitoso,quasi indispensabile alla comprensione di ciò che è accaduto,che accade.Direi,una lettura gratificante,importante che salva la poesia da troppi poeti e troppe miserie.Vago,corre il ricordo ad un'amica che scriveva qualche anno fa,ma non dava questa sensazione di tregua con se stessi.

    RispondiElimina
  2. Proporzionali alle aspettative della vera poesia,le parole di Rosaria
    Fiore,accompagnano il lettore in un tragitto emotivo che cerca segni nel mondo,come l'autrice afferma di se stessa, nell'autentica pienezza delle azioni.Il verso è comprensibilmente maturo,attento,riscattato intimamente da una consapevolezza fragile ma tenace "che si porta" ovunque senza vanto, un rimpianto dignitoso,quasi indispensabile alla comprensione di ciò che è accaduto,che accade.Direi,una lettura gratificante,importante che salva la poesia da troppi poeti e troppe miserie.Vago,corre il ricordo ad un'amica che scriveva qualche anno fa,ma non dava questa sensazione di tregua con se stessi.

    RispondiElimina