venerdì 11 gennaio 2013

Le poesie di Rocco Fodale



Rocco Fodale è nato nel 1968 a Messina dove ha compiuto gli studi classici ed ha conseguito la Laurea magistrale in Discipline Musicali (Canto). Musicista e performer lirico, compone testi e musica, per cui ha ricevuto nel tempo diversi riconoscimenti.
Partecipa dal 2005 alla vita culturale letteraria siciliana, per cui è stato ospite in numerosi eventi artistici. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali di poesia, risultando 25 volte vincitore. Sue liriche sono presenti in 16 antologie.

Nel 2007 Ha pubblicato per Armando Siciliano Editore la sua prima raccolta di liriche "Dormi dormi..."
Nel 2009, a seguito del devastante terremoto che ha colpito l'Abruzzo, ha curato l'antologia poetica "Una poesia per l'Abruzzo" con oltre 60 poeti da tutto il mondo a favore dell'Orfanotrofio di S.Gregorio all'Aquila, pubblicata da NeP.
Nel 2010 ha curato la prefazione del volume di poesie di Cinzia Dipace “Ho semplicemente seguito un raggio di sole”. Ha curato la prefazione del volume di poesie "Poesie nell'amore" di Mario Musumeci. Sempre nel 2010 ha pubblicato la sua seconda raccolta di Poesie “Al di là del cuore”, per l'Accademia Internazionale “Il convivio”, prefazione di Giovanna Mulas .
Nel 2011 in occasione del 150' anniversario dell'Unità di Italia pubblica "Stringiamoci a coorte - Le poesie dell'Unità d'Italia", per Armando Siciliano Editore, silloge di poesie di cui è autore, tradotte nei vari dialetti e vernacoli italiani. La presentazione avviene sotto l'alto patronato del la Presidenza del consiglio dei Ministri, durante la quale riceve il premio "Ignazio Ciaia". 
Nel novembre 2012 in occasione del terzo anniversario delle alluvioni che hanno devastato la provincia di Messina, pubblica assieme al gruppo di poesia e narrativa "Per certi versi" l'antologia di poesie e immagini "Lacrime e fango", per l'editrice Youcanprint.
Ha curato la prefazione e la silloge di poesie di Sonia Tri Senti come respirano gli alberi, youcanprint editore.  
Ha fatto parte di diverse giurie in premi internazionali di poesia. Artista grafico, è autore di numerosi quadri, già esposti in mostre ed eventi. Dirige il Blog e l'omonima pagina facebook Le parole che ti dico


Sito:           www.roccofodale.it 

Email:        leparolechetidico@hotmail.com  



* * * 


La mia donna


Tu sei la mia donna:
non chiederti
perché lo dico senza timore.
Non è vero che un uomo
non ha paura dell'amore.
Sicuramente,
teme meno altre guerre.
La mia morte
sarebbe meno morte
della tua assenza.
Lo capisco senza volerlo,
opponendomi a quella
che non è una mia decisione
o facoltà.
Questo è l'amore,
la sua arroganza,
la sua irruenza
a sciogliere ogni certezza
che non sia tu.
E quindi
per questa partita persa,
che non mi lascia rivincita,
io dico che tu
sei la mia donna.


* * * 


Scrivo una poesia


Scrivo una poesia
che rimanga ad aspettarmi
dopo ogni viaggio.
Che mi ricordi chi sono,
perché potrei dimenticarlo
camminando senza pensare.
Passi su passi
senza volgere lo sguardo
indietro,
a vedermi fermo
da qualche parte,
pronto a dire qualcosa,
o a tacere per solitudine.
E davanti
solo nebbia che avvolge
cose e pensieri,
ma non importa.
Scrivo una poesia
perché è il modo meno doloroso
di restare soli,
facendo finta
di essere ancora in partenza
per non morire
lontani da casa.


* * *


Pane e quotidiano


Noi sotto le coperte
a ridere
di cose impossibili:
vecchi film
che qualcuno guarda ancora.
Poi ieri sera
l'asteroide,
che effetto ci ha fatto veramente?
Io, una bandiera bianca al vento,
issata dove non sapevo
come stavi.
Mentre tu,
bigodini e ciabatte
del fine settimana
spadellavi in cucina.
Minestrone
per cena?


* * * 


Ti ricordo


Ti ricordo
che le nuvole si muovono.
Non è sempre tempo di soffrire.

Tornerà la bella stagione
in un campo di papaveri.
Dove è stato amore tra noi,
innocenti adolescenti.

Pioggia leggera tra gli alberi,
come allora non ci bagna


* * *


Piove


Ora piove.
Piove forte
tra i melograni maturi.

E malgrado la nebbia copra
una scena spoglia,
ogni giorno restituisce
una immagine narcisa


* * *


Aliante


E adesso apri i tuoi pugni
E lasciami avvicinare.
Tu, come sempre a testa bassa.

Senza guardarti negli occhi
senza ulteriori ricerche
di oscure angosce.


* * *


Il melo


Api attorno a un melo
come smarrite
a chiedersi se mai
il loro volo abbia un senso.
Così torniamo nel giardino
dei ricordi d'infanzia
ad abbracciare alberi.
Ad abbandonarci
arrampicati sui rami più alti


* * *


Duenovembre


Il primo novembre
sono tutti Santi...
Il due novembre
sono tutti morti...


* * * 


Follia


Follia...

lo specchio rotto
restituisce lo stesso,
un volto riflesso

Follia!
sono fuori di me!
Forse fuori di te...


* * * 


La solita notte


Ancora una notte fra i tavoli sporchi
della solita taverna.
Chiedo non solo vino alla cameriera stanca
che con sguardo smaliziato mi serve
un bicchiere scarso.
Pago il mio conto sempre troppo salato
Qui, non servono carne piccante
a chi ha occhi di bimbo.
Fuggo,
fra vicoli e lampioni
nella mia città che non tace,
la notte.


* * *


Partenze 


Ci sono ancora passeggeri
confusi tra partenze e rientri.
Uomini intrappolati in zona franca
in perenne attesa.
Valigia in disordine,
biglietto illeggibile.
Guardano attraverso i vetri
oscurati
le piste vuote,
Costruiscono aerei di carta
su cui fuggire,
con i volti lusingati
ad ogni imbarco .
Così di nuovo tutti in fila,
aspettano l'ennesimo annuncio
di una dubbia partenza.


* * *


Mi siedo al pianoforte 


Mi siedo al pianoforte.
E' un adagio

il mare che scorre. 


* * * 


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