venerdì 11 gennaio 2013

Le poesie di Sonia Tri



Sonia Tri nasce a Pordenone nel 1969. Da bambina ama leggere Gianni Rodari e Trilussa, e trae dalla lettura di questi autori il gusto di scrivere i suoi primissimi versi. 

Più tardi, l'amore per certi poeti (Prevert, Withman e Hikmet) ed il carattere introverso fanno sì che l'autrice esprima un suo mondo di ricerca e intime conferme sull'esistenza. Dai suoi versi emerge il bisogno di non sentirsi sola e di entrare in contatto con tutto ciò che la circonda. Ama particolarmente gli alberi e i fiori, con cui parla come fossero persone che l'accompagnano. Nondimeno ama il mare e il cielo, con cui stabilisce un legame ancestrale. Tutto questo diventa punto di partenza e arrivo di ogni sua condivisione con la realtà. 

Negli anni dell'adolescenza scopre anche la letteratura latino-americana, legge Neruda e rimane impressionata dalla sua capacità di descrizione. In quello stesso periodo, si cimenta nella stesura di brevi racconti che poi verranno divulgati dalla piccola editoria. In merito a ciò, viene richiesta la sua collaborazione da una rivista per l'infanzia che pubblica le sue fiabe. Seguono gli anni della malattia che segnano il suo percorso incidendo anche sulla sua scrittura, evidenziando una ancor maggiore sensibilità nell'affrontare gli eventi e il quotidiano. 

Partecipa e vince alcuni concorsi nazionali di poesia. E' presente in più antologie e in particolar modo collabora con Rocco Fodale e il gruppo di poesia e narrativa “Per certi versi” all'opera “Lacrime e fango”, di recente pubblicazione. Ultimamente riceve una menzione di merito al Premio internazionale di poesia “Colapesce” di Messina. 

Alcuni dei suoi racconti sono leggibili su autorieditori.com.



* * * 


Io conosco ogni ruga del bosco 


Io conosco ogni ruga del bosco.
Ogni suo spiffero d'aria ed i tagli
orizzontali.
Conosco il suo abbandono rosso,
come sole al tramonto
e le sue grida mute
che giungono dai rami lontani.
Soli, in bilico vicino al cielo
per toccarlo,stupidamente.
Per lasciare a lui ogni ricordo
su cui si arrendono foglie e parole
che non sentirò mai...


* * *


Autunno nel viale 


Io amo questo viale alberato
che mi ha vista bambina
saltare con gli stivali rossi
dentro i mucchi
delle sue foglie sfinite
a ottobre.
Sperando in un incantesimo
di aria e sole come ora
che il giorno vacilla
e trasformarmi
in un altro albero
dalla corteccia bianca
e tanto posto sui rami
per riaccogliere tutto
il bene derubato,un giorno ...

deve andare via...






Le foglie, sfinite, si lasciano andare, per ricongiungersi in mucchi, a terra. Questa poesia di Sonia Tri continua un percorso di ricerca poetica già a mio parere a buon punto. Immagini autunnali preziose, di valore, nessuna parola messa a caso, e una fortissima emotività espressa. Tutt'altro che debolezza espressa, l'autrice resiste al vacillare del giorno che vien meno, nella attesa non vana del cambiamento, repentino, immediato. Le spalle, il cuore come ampi rami pronti a impossessarsi di quanto perso per strada, di quanto sottratto. Notevole prestazione di Tri, che conferma ancora una volta maturità estetica e poetica. Veramente Eccellente! (Rocco Gio Fodale)


* * *


Dimmi come si addormenta il mare 


Dimmi
come si addormenta il mare.
Io ho visto onde
abbandonarsi agli scogli
ed altre morsicarli.
Le ho viste parlare tra loro
come donne fuori dalle chiese.
Discrete e fruscianti
in sete nere.
Le ho udite piangere,
adolescenti deluse,
vergini timorate
e le ho spiate, allungarsi al cielo
o forse no.
Era il cielo che s'inginocchiava
ad esse e non riusciva
a toccarle.
Allora dimmi,
come si addormenta il mare,
che il suo silenzio
è solo voce...


* * * 


Prendi il mio viso tra le mani... 


Prendi il mio viso tra le mani.
E' così che si sente la foglia
sul ramo.
E' così che la luna trova posto
nel mare.


* * *


Nascerò dal grembo odoroso
di un Calicanto d'inverno.
Corolla gialla
a sorprendere il tempo
appena passato
per tutti i giardini.
Io, discreta nel credere
agli angeli,
sento respirare
radici nascoste.
E attendo di sentirne
la loro voce
per convincermi
che la terra
non copre solo
silenzi eterni.
Riconosce i nostri passi
ogni volta che camminiamo
per boschi, piazze e sogni.
O più semplicemente
dentro noi stessi.


* * * 


1 commento:

  1. Leggere e gustare le poesie di Sonia Tri è come immergersi un una musica di rara melodia.
    Le parole sembrano note che scorrono sinuose sul rigo musicale denso di pathos e di armonia.
    Liriche pulite da "sfronzoli" e di retoriche che tanto appesantiscono il cuore, che invece esce leggero e sfumato da colori magici
    COmplimenti davvero e grazie per averla proposta.

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