venerdì 11 gennaio 2013

LE POESIE DI SONIA TRI 




IO CONOSCO OGNI RUGA DEL BOSCO

Io conosco ogni ruga del bosco.
Ogni suo spiffero d'aria ed i tagli
orizzontali.
Conosco il suo abbandono rosso,
come sole al tramonto
e le sue grida mute
che giungono dai rami lontani.
Soli, in bilico vicino al cielo
per toccarlo,stupidamente.
Per lasciare a lui ogni ricordo
su cui si arrendono foglie e parole
che non sentirò mai...



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LA NOTTE E' DEI GATTI

La notte è dei gatti sui tetti,
degli uccelli nei nidi,
e dei poeti che volano...



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AUTUNNO NEL VIALE

Io amo questo viale alberato
che mi ha vista bambina
saltare con gli stivali rossi
dentro i mucchi
delle sue foglie sfinite
a ottobre.
Sperando in un incantesimo
di aria e sole come ora
che il giorno vacilla
e trasformarmi
in un altro albero
dalla corteccia bianca
e tanto posto sui rami
per riaccogliere tutto
il bene derubato,un giorno ...

deve andare via...




Le foglie, sfinite, si lasciano andare, per ricongiungersi in mucchi, a terra. Questa poesia di Sonia Tri continua un percorso di ricerca poetica già a mio parere a buon punto. Immagini autunnali preziose, di valore, nessuna parola messa a caso, e una fortissima emotività espressa. Tutt'altro che debolezza espressa, l'autrice resiste al vacillare del giorno che vien meno, nella attesa non vana del cambiamento, repentino, immediato. Le spalle, il cuore come ampi rami pronti a impossessarsi di quanto perso per strada, di quanto sottratto. Notevole prestazione di Tri, che conferma ancora una volta maturità estetica e poetica. Veramente Eccellente! (Rocco Fodale)



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DIMMI COME SI ADDORMENTA IL MARE

Dimmi
come si addormenta il mare.
Io ho visto onde
abbandonarsi agli scogli
ed altre morsicarli.
Le ho viste parlare tra loro
come donne fuori dalle chiese.
Discrete e fruscianti
in sete nere.
Le ho udite piangere,
adolescenti deluse,
vergini timorate
e le ho spiate, allungarsi al cielo
o forse no.
Era il cielo che s'inginocchiava
ad esse e non riusciva
a toccarle.
Allora dimmi,
come si addormenta il mare,
che il suo silenzio
è solo voce...



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PRENDI IL MIO VISO TRA LE MANI...

Prendi il mio viso tra le mani.
E' così che si sente la foglia
sul ramo.
E' così che la luna trova posto
nel mare.  



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Nascerò dal grembo odoroso
di un Calicanto d'inverno.
Corolla gialla
a sorprendere il tempo
appena passato
per tutti i giardini.
Io,discreta nel credere agli
angeli,
sento respirare
radici nascoste
e attendo di sentirne la voce
per convincermi
che la terra non copre solo
silenzi eterni
e riconosce i nostri passi.
Ogni volta che camminiamo.
per boschi, piazze e sogni.
o più semplicemente
dentro noi stessi.  

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