domenica 29 aprile 2012

"Cristalli di parole" di Grazia Finocchiaro


Recensione Unilibro a cura di stelladelmattino

Sono sufficienti..."Cristalli di parole" per raccontare la poesia di Grazia Finocchiaro, autrice del volume pubblicato da Carta e Penna Editore. Questo perché i versi spiegano, molto meglio della critica, lo spirito e l’intensità emotiva dell’autrice e dei concetti che con la poesia si vogliono esprimere. Ecco allora, subito, l’apertura del volume, con la prima sezione intitolata "Da ogni sorgere del sole - Aurora" che, come versi introduttivi, riporta la bellissima poesia di Eugenio Montale: "Ho sceso un milione di scale/dandoti il braccio/non già perchè con quattr’occhi/forse si vede di più./Con te le ho scese/perchè sapevo che di noi due/le sole vere pupille / sebbene tanto offuscate / erano le tue". Presentata da Marzia Carocci e da Donatella Garitta, la raccolta ci introduce nell’intimità del pensiero dell’autrice, sollecitando risposte o nuovi interrogativi, interpellando il nostro spirito al cospetto della vita e della morte, della quotidianità e dell’eternità. Grazia Finocchiaro esprime quindi non solo se stessa, ma anche l’universalità delle eterne questioni umane, dall’amore alla felicità, dalla gioia al dolore e ne traduce in versi le emozioni, in cui ognuno di noi può ritrovarsi. "Per te / ho ricolmo / di parole il cielo / con segni cubitali / per imprimerli / fortemente nei tuoi occhi. / Non so girovagare / per il mondo / per elargire la luce delle stelle. / Semplicemente con in mano il cuore / il mio pensiero / per colmarti d’amore. / Per te/ diverrò ladra di raggi sole / per annientare le tenebre." Anche la natura diventa protagonista di alcune poesie di Grazia Finocchiaro e sempre prevale il senso simbolico, l’atmosfera sensuale e dolce del rasserenamento che induce al pensiero: "Acqua di ruscello / scivoli lentamente / pura e trasparente. / Accarezzi i sassi / quando ondeggi / lungo il tuo fluire / come modella in passerella. / Carezzevole / mai ti neghi / a chi ti fa posare / s’una spanna di mano / per dissetarsi". La seconda sezione, "Alba", introdotta dai versi di Salvatore Quasimodo, presenta una selezione di liriche estremamente evocative, quasi una tavolozza di colori, profumi, sensazioni che ci permettono di immergerci nell’universo poetico dell’autrice. "Quando m’aspettavi nel vento" recita: "Fermare vorrei quel tempo /quando m’aspettavi nel vento / sul percorso i tacchi battevo / nella folata il vestito s’alzava / restava una scia l’attesa./ Nell’incanto il sole infuocava / sotto la pioggia / c’inzuppavamo d’amore. / Mano in mano era tacito attorno / ma profonde le parole / impresse nel cuore. / Ai piedi era corsa per non indugiare / capelli scompigliati nel vento / rapidi sguardi, rubavamo baci al tempo". G. Folco 

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